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      DATA: 28 maggio 1999 
      
      Ore: 16,30 
      Intanto che la pastura va, noi con il binocolo ci guardiamo intorno. E’ 
      sempre Obiettivo Squali, ma …non si sa mai!
      "Andiamo a vedere cos’e’ quella 
      cosa in superficie". Mettiamo in moto il gommone e ci avviamo lentamente 
      all’oggetto che galleggia in lontananza. Stiamo attenti a mantenere 
      un’andatura costante: molti animali si fanno avvicinare solo così.  
      "E’ un pezzo di legno" in quel momento il pezzo di legno si immerge e 
      scompare. 
      "Ferma il motore e’ una tartaruga". 
      Scivolo dolcemente in acqua con la 
      telecamera e nuoto al rallenty. L’avvicinamento tipico del predatore alla 
      preda, con la differenza che la mia preda sara’ solo fotografica e non ci 
      lascera’ le penne. 
      Mi avvicino fino a un paio di metri e assisto a una scena insolita: la 
      tartaruga tossisce. 
      Cerca di immergersi, ma non ci riesce. Mi guarda. Guardo meglio, vedo una 
      lenza che penzola da un lato e capisco 
      Un’altra vittima dei long line.
       
      Questi micidiali strumenti di morte hanno colpito ancora. 
      Fatico a considerare pesca l’abbandono in mare di migliaia di ami appesi a 
      lenze lunghe decine di miglia….  
      Come fareste fatica anche Voi, sono sicuro, a considerare cacciatori 
      quelli che disseminano un bosco di tagliole. 
      Comunque tant’e’, della pesca si 
      parla poco e pochi sanno dei disastri che stiamo causando al mare. 
      Ora nuoto veloce e la tartaruga pure, poi improvvisamente Claudietta (la 
      chiamero’ così) si blocca spalanca la bocca e torce il collo. Il dolore e’ 
      evidente, l’amo la sta ferendo in gola. 
      Con uno scatto l’afferro e la passo sul gommone. 
      Via a tutta birra verso l’Alicudi per cercare di togliere l’amo. Chiamo 
      via radio per preavvertire il biologo Angelo Mojetta che stiamo arrivando 
      con la tartaruga ferita.  
      Purtroppo non c’e’ verso di togliere l’amo che oramai non e’ piu’ in gola, 
      ma si e’ conficcato giu’ nell’esofago. 
      Occorre l’intervento di un veterinaio:ci attacchiamo al telefono e, grazie 
      all’aiuto della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, a sera inoltrata 
      imbarchiamo Claudietta su una motovedetta per andare a "curarsi" in citta’. 
      Ciao Claudietta a presto. 
       
      
              
       
      
        
        
          
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            Stefano (il comandante) 
            tiene ferma Claudietta  | 
            
             
            
              
            Il comandante della 
            motovedetta Donato  
            con Claudietta  | 
           
         
        
       
      
      
      
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