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      DATA: 31 maggio 1999 
      
      
      Ore: 13,50 Come al solito, al momento del caffe’ vediamo qualcosa 
      all’orizzonte. 
      Se il vino, per 
      evidenti motivi di sicurezza non fosse contingentato a bordo (non e’ una 
      bella idea avere in acqua "brilli" e squali) attribuiremmo queste visioni 
      alla "fiaschetta", invece dobbiamo pensare avvenga un cambiamento nella 
      nostra attenzione, che verso le 13 improvvisamente aumenta. 
      Sara’ perche’ ci ritroviamo tutti a poppa a mangiare e quindi ognuno di 
      noi guarda il mare (dietro il faccione del commensale di turno): 20 occhi 
      invece dei soliti 4, o sara’ perche’ improvvisamente cerchiamo un buon 
      motivo per vincere il torpore epatico e scacciare la tentazione della 
      "pennichella". E’ un fatto pero’ che tutto succede sempre quando non te 
      l’aspetti e soprattutto quando ti e’ scomodo e tu non sei pronto. La 
      ricerca in mare e’ così. 
      Comunque sono imprevisti benvenuti. 
      Decidiamo di 
      andare a vedere, sembra un oggetto inanimato. Un cetaceo che dorme? Un 
      sacco di immondezza gettato da una nave? Un naufrago? 
      Saliamo in gommone 
      e ci avviciniamo, cautamente la sagoma prende forma e si ingrossa, ma e’ 
      sempre incomprensibile. 
      Finalmente eccoci 
      a pochi metri. 
      Cosa troviamo? 
      La carcassa, forse 
      di un delfino, in avanzato stato di decomposizione. Come e’ morto e 
      perche’ e’ morto e’ difficile dirlo. 
      L’odore e’ nauseabondo, la sua pelle e’ cotta dal sole, e’ privo di testa 
      e di pinne. Non ci sono squali a divorarne i resti, ma curiosamente non ci 
      sono neanche pesciolini a morsicchiare la carcassa. 
      I famosi banchetti dei pesci intorno alle creature morte non avviene o e’ 
      gia’ avvenuto (per la sola testa e per le pinne). Forse i pesci della zona 
      sono di bocca buona e questo e’ un banchetto stantio. Sembra che il gusto 
      vinca sul bisogno di proteine.  
      Forse questo 
      grosso mammifero diventera’ il cibo degli animali decompositori che 
      attendono sul fondo, una sorta di concime naturale. 
      Un’immagine triste che speriamo di 
      non rincontrare.  
      
              
       
      
      
      
      
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