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      DATA: 12  giugno 1999 
      
      Se continua 
      cosi, ci sara' piu' facile contribuire all'aggiornamento del "Portolano" 
      che alla conoscenza degli squali mediterranei. 
      Stiamo trascorrendo molte giornate nei porti, trattenuti dal maltempo. 
      
      Simona 
      Clo' e' partita, 
      
      Marco 
      Costantini e' arrivato. Si avvicendano i biologi e i venti, 
      prima scirocco, poi grecale, ora tramontana, ma il risultato non cambia. 
      Il mare e' gonfio con onde alte e lunghe. Anche i pescherecci maltesi e 
      siciliani (quasi 40 metri) non lasciano il porto. 
      Poco male sara' meglio tra qualche giorno. 
      Ne approfitto per passare la tastiera a Marco. 
 
      
      "Speriamo di poter 
      raggiungere presto Filfla. Sembra un posto adatto. Chi ci segue da casa e' 
      forse un po'
       "abbacchiato": 
      son quaranta giorni e si e' vista solo una pinna, quella di una splendida 
      verdesca. 
      Ma con gli squali e' cosi' che capita. Non c'e' scampo. 
      Il mare e' grande e sembra che questi pesci nuotino sempre da un'altra 
      parte. 
      Si gira per i porti e i pescatori ti dicono di avere visto squali alla 
      secca della "Verdarola". 
      Quindi di corsa alla secca ma niente. 
      Torni e ti dicono che forse erano al banco dello "Squalone".  
      Subito di corsa al banco e niente.  
      Chissa' forse fanno "avanti e indietro" tra secca e banco e noi facciamo 
      "indietro e avanti" tra banco e secca. E a meta' sicuramente ci 
      spernacchiano.... 
      Scherzi a parte, la frequenza di incontro con specie pelagiche di squali 
      e' notoriamente bassa e cio' rende la loro ricerca ed il loro studio ancor 
      piu' affascinante." 
      
      
              
       
      
      
      
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