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       Diario 
      della settantaduesima giornata 
      
      DATA: 13 luglio 1999 
      
      E 
      alla fine … ci siamo mangiati la pastura!
      Ore: 7,00 
      Finalmente usciamo. Il vento ha mollato e ci dirigiamo verso il Bancotto a 
      14 miglia da Lampedusa. Li alcuni giorni fa un pescatore si e’ visto 
      portare via mezzo tonno da 1 quintale da una grossa bocca sommersa. 
      Andiamo a cercarla. 
      Ore: 9,30 
      La secca non e’ grandissima, ancoriamo ad alcune centinaia di metri da 
      alcuni pescherecci tunisini. Di giorno queste barche sembrano abbandonate, 
      fanno la pesca del "cenciolo" e i pescatori lavorano la notte con lampare 
      e reti a circuizione, di giorno i pescatori dormono. 
      Ma passa poco tempo e i pescherecci si animano, un paio di scialuppe 
      arrivano sotto l’Alicudi cariche di tunisini. Ci offrono zucchero, ci 
      chiedono alcol. Non ci serve zucchero e non largheggiamo nel vino, 
      vorremmo solo stare tranquilli e pasturare, e’ molto tempo che aspettiamo 
      questo momento, ma per quieto vivere, facciamo lo stesso il baratto ! 
      Ore: 14,00 
      Ritornano i tunisini. Vogliono parlarci, vorremmo non farli avvicinare 
      perche’ abbiamo finito il vino e poi perche’ avere barche vicino e’ motivo 
      di disturbo per gli squali. I tunisini insistono.  
      
      "Voi qui problema. 
      Noi lavorare stanotte." 
      "Noi pure" rispondiamo "State tranquilli, non peschiamo e Voi non ci date 
      fastidio"  
      "Voi si dare fastidio a noi, noi pescare proprio qui" 
      "Se volete ci spostiamo lì"  
      "No possibile, noi pescare anche lì" 
      
      Siamo sorpresi e 
      infastiditi "Ma come? Queste sono acque internazionali, sono di tutti" 
      "Si e’ vero, Voi potere stare qui, ma noi dire questo per Voi, di notte 
      barche potere sbattere e Voi danneggiare barca" 
      Messaggio ricevuto, subiamo la minaccia, salpiamo l’ancora e ce ne 
      andiamo. 
      E’ un vero peccato, questa volta non c’entra la meteo, ma 
      l’incolumita’: un diverbio in alto mare con un centinaio di tunisini non 
      e’ consigliato. 
      I tunisini si scusano regalandoci 4 cassette di esca freschissima. 
      A bordo c’e’ Osvaldo e … una cassetta di esca ce la cucina per cena! 
      Buonissima. 
      
      
                
      
      
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